mercoledì 30 novembre 2022

Arduino e Miglietto

In paese c'erano due abituali frequentatori del bar di Silvano. Lo frequentavano fin da quando erano giovanotti e lo gestiva il babbo di Silvano.

Ora che erano tutti e due in pensione stavano quasi tutto il giorno al bar. Erano Arduino e Miglietto. 

Arduino aveva 79 anni, basso, tarchiato, capelli bianchi e con due baffi enormi grigi e in testa sempre una papalina blu notte. Era vedovo da una decina d'anni.

Miglietto era più giovane di una anno. Alto secco come un'acciuga, una calvizie precoce lo aveva lasciato calvo. Portava sempre una bustina militare come cappello. Era quella di un suo amico che era morto in Russia con l'Armir. 

Era sposato da quando aveva venticinque anni con l'Armida, un donnone alto quanto lui ma tre volte il suo peso. Faceva la lavandaia e aveva due bracci come uno scaricatore di porto.

Vedere arrivare da lontano Arduino e Miglietto dava l'impressione di vedere Sancho Pancia e Don Chisciotte. Nella brutta stagione avevano un tavolo in un angolo e passavano giornate a giocare a scopa bevendo qualche bicchiere di vino.

Ma nella bella stagione il loro posto era fuori dal bar, a un tavolinetto vicino alla porta. Il loro tempo lo passavano a commentare le vicende paesane, o fare qualche commento, non proprio gentile, su chi passava sulla piazza o entrava nel bar.

Più di una volta Arduino che beveva ma molto meno di Miglietto lo aveva riaccompagnato a casa la sera traballante sulle gambe e non era facile sostenere un cristo anche se non tanto pesante ma alto il doppio di lui.

Una sera intanto che lo accompagnava a casa e per fare 300 metri ci mettevano un'oretta Miglietto appoggiandosi al muro puntava un dito verso Arduino e gli dice: "Arduino, dimmi la verità, la mì moglie ha il ganzo?".

"Ma come ti viene in mente?? Quella povera donna lavora tutto il giorno, ti fa da mangiare, ti lava e ti stira e pensi che abbia tempo per un ganzo?" e lo tirava via dal muro cercando di indirizzarlo verso casa.

"Non me la conti giusta, brutto baffone! - replica Miglietto - Io lo so che ce l'ha! Stamani ho trovo le mutande di un omo sotto il letto!!"

"Ma saranno state le tue!" dice Arduino continuando a fare una fatica immane nel tentativo di sorreggerlo.

"No! Io le porto bianche queste sono blu come la tù papalina! Domani te le porto, io un ce l'ho così."... finalmente erano arrivati, Arduino bussa e apre l'Armida. "Eccolo, anco stasera hai finito la damigiana?" diceva a Miglietto.

"Sta zitta, che lo so che c'hai il ganzo!" risponde Miglietto mentre appoggiandosi agli stipiti della porta cercava di entrare.

"Mi ci manca il ganzo!. Ne ho assai di te e delle tue sbornie figuriti se me ne serve un'altro tra le gonnelle!" e lo spinge in casa. Arduino gira i tacchi e va a letto.

Il giorno dopo Miglietto arriva al bar. Arduino era seduto al tavolo fuori e stava leggendo il giornale. "O quell'omo t'è passata la scimmia?"

Miglietto si mette un dito sul naso "Shhhh... Sta zitto, baffo di stoppa...parla piano... e guarda qui" e tira fuori dalla tasca della giacchetta un paio di mutande da uomo.

"Eccole, ora ti faccio vedè quelle che porto io e vedi la differenza, capocchione!" Nel dire questo si slaccia la cintola, sbottona la patta e si cala i pantaloni a mezza coscia. "Toh, guarda!".

Nel mentre esce Silvano dal bar con uno straccio sulla spalla e vede la scena. "Tutto volevo vedè ma anco du depravati che si ignudino davanti al mi bar no!" 

Prende lo straccio e tira una botta nelle parti intime di Miglietto "Rivestiti o sudicio!". .. "Oh, piano!" dice con una smorfia Miglietto.

Arduino tenta di spiegare la storia e Silvano guarda Miglietto, le mutande in mano ad Arduino e gli dice: "Te sei scemo, la tu moglie un fa il bucato anche alla Valeria?"

"Si - dice Miglietto - e allora?"

"Quando lo stende ci sono anco delle mutande da omo blu, sono quelle del marito della Valeria, o sgiabigotto! - dice Silvano - si vede che quando ieri lo ha piegato e stirato un paio gli sono cadute sul pavimento"

Arduino annuiva alla spiegazione di Silvano. Miglietto non era proprio convinto. Ma si siede e ordina un bicchiere di vino. "Sarà come dice Silvà, ma mi rimane il dubbio...". 

E gli rimase qualche giorno... gli passò solo quando la Valeria andò a casa loro a chiedere se avevano trovato un paio di mutande.

Dopo qualche settimana una sera Miglietto si mise a giocare, dietro la chiesa sotto un lampione, a zecchinetta con due di un altro paese che tutti dicevano barassero ma nessuno era riuscito a trovarli in fallo. Erano due brutti ceffi che avevano conosciuto anche le patrie galere.

Arduino aveva cercato di fermarlo ma non c'era stato verso...

A un certo punto Miglietto aveva perso dei bei soldi, per fare un paragone con l'oggi sui 10.000 euro e per un pensionato come lui era una grossa cifra all'epoca e certamente non ce l'aveva ne lui ne l'Armida.

I due pretendevano che pagasse e lui tra le lacrime diceva che non poteva. Lo avevano già preso per il bavero scuotendolo nel mentre era arrivato Silvano chiamato da Arduino.

"Che succede?" chiese Silvano. "Ha perso e non vole pagare" rispose il più truce dei due. Intanto Arduino era andato a chiamare l'Armida.

"Se non aveva i soldi non doveva giocare, e ora in qualche modo deve pagare!" continuò il truce.

Arriva l'Armida seguita con il fiatone da Arduino. "Che gli fate al mì marito?" ... "Nulla basta che paghi quello che ci deve" disse l'altro emergumeno.

Gli dissero la cifra e l'Armida disse "Potta! Ma chi ce l'ha?? Scordatevela!" Ma i due non sentivano ragioni. "Intanto gli levo i due denti d'oro e poi vediamo cosa avete in casa!" disse quello dei due che senbrava più cattivo

Non c'erano telefonini e Silvano pensava di andare a chiamare i carabinieri dal telefono di casa quando Arduino gli disse di aspettare e disse ai due:" A voi vi piace scommettere?"

"Che discorsi fai?" gli rispose il truce... " Vi propongo - continuò Arduino - una scommessa. Se vincete la cifra che Miglietto vi deve raddoppia e potete prendervi anche la su casa. Se perdete però la cifra viene cancellata. Ci state?"

L'Armida intanto aveva preso Miglietto che piagnucolava per le spalle e lo scuoteva come un  sacco di patate. "O delinquente!  Ma ti pare giocare di soldi?? Un n'hai assai di quelli che mi rubi per imbriacarti?"

Intanto Arduino spiegava ai due la scommessa. "A braccio di ferro, tu - disse al truce che era bello massiccio - contro l'Armida"  I due si guardarono e si misero a ridere.

"Avete paura di perdere?" chiese Arduino. "Perdere? La tronco! - disse il truce - forza facciamo questo braccio di ferro e dopo quei due firmano un foglio e ci danno la casa!"

Arduino spiega all'Armida la cosa... l'Armida lo guarda stranita "Io? Ma sei scemo come il mì marito!"
Arduino gli ricorda di quella volta che aveva steso un montone che la stava caricando con un cazzotto. "Armida, ce la fai, dammi retta!"

Parte la tenzone, Silvano fa l'arbitro e prepara un tavolino, nella piazza non c'è più nessuno. Il truce si leva la camicia e a petto nudo si mette in posizione, l'Armida si tira su la manica del vestito.

"Allora le regole le sapete e chi vince sa cosa lo aspetta,pronti?"... le due mani si avvinghiano, Silvano le tiene unite con la sua. 

"Uno, due, tre... via!" Silvano toglie la mano e l'Armida parte e piega in un amen il braccio del truce che urla e salta da dolore.

Arduino esulta e anche Silvano. Miglietto è steso in terra svenuto... L'Armida si alza, si riabbottona la manica del vestito, guarda il truce che intanto insieme all'altro è con il braccio sotto la fontana per calmare il dolore.

"Allora siemo d'accordo - dice rivolta ai due - non si paga nulla e non fatevi più vedere in questo paese!"

I due annuiscono e se ne vanno. Arduino salta come un grillo "Brava Armida! Brava perdio!!" Silvano chiude le imposte del bar e scuotendo la testa va a letto.

L'Armida prende Miglietto se lo carica sulle spalle epoi si avvia a casa seguita da Arduino che continua a chiaccherare saltellandogli intorno: "Brava, domani lo racconto a tutto il paese. L'Armida ha steso uno a braccio di fe..."

Non finisce la frase che l'Armida lo centra con un ceffone a mano aperta facendogli saltare la dentiera e la papalina.

"Oh che ho fatto?" chiede Arduino massaggiandosi la mascella e cercando in terra la dentiera.

"Nulla ... ma ora come disse il Biagioni, leviti dai coglioni! E da domani si va a acqua!" dice l'Armida con Miglietto sulla spalla e continuando a camminare verso casa.

Arduino ritrovò la dentiera la sciaquò sotto la fontana poi andò a casa e mentre camminava pensava... 
" Vedi a fà del bene che si riceve?..."




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