mercoledì 11 gennaio 2023

Quell'apostrofo rosa tra le parole t'amo

Luisa Spagnoli, nata Sargentini nasce nel 1877 a Perugia. Insieme al marito rileva una piccola drogheria dove inizia a produrre confetti. Nel 1907 i coniugi Spagnoli fondano insieme a Francesco Buitoni, la leggendaria “Perugina”.

Luisa Spagnoli si dedica alla realizzazione di strutture sociali all’interno dell’azienda, per migliorare la qualità della vita dei dipendenti. 

Luisa Spagnoli

Introduce ad esempio la nursery e il diritto all'allattamento per le donne della fabbrica. 

Dai confetti alla produzione di alcuni prodotti storici dell’azienda, come la caramella Rossana o la tavoletta di cioccolato Luisa, per finire con il famoso Bacio Perugina ideato proprio da Luisa stessa. 

Successivamente si dedica all'allevamento dei conigli d'angora, ricavandone il pelo senza ucciderli né tosarli ma semplicemente pettinandoli: dà così vita all’Angora Spagnoli. 


Formulò il progetto della Città dell’Angora, un modello di efficienza produttiva fondato sul soddisfacimento delle esigenze dei lavoratori. Da semplice luogo destinato alla produzione, l’azienda, circondata dalle abitazioni dei dipendenti.

Sarebbe divenuta una comunità autosufficiente, organizzata provvista di strutture ricettive come asili nido, doposcuola, chiesa, strutture sportive e ricreative. 

Anche se realizzato solo parzialmente il progetto contribuì a rinsaldare i legami tra azienda e dipendenti. 

Il successo imprenditoriale di Luisa Spagnoli, insomma, è indiscusso oltre che innovativo: nei difficili anni ’40, le aziende Spagnoli regalavano ai propri operai calze in lana del valore di 4mila lire ma non solo. 

Luisa decide di costruire per i propri dipendenti delle villette a schiera ma anche asili nido e una piscina all’interno dello stabilimento. 

Nonostante la morte prematura avvenuta a soli 58 anni, i figli Mario e Annibale continueranno sui passi della madre. Ma quello che voglio raccontarvi è una breve storia di quel cioccolatino che oggi è famoso nel mondo e che, almeno una volta, tutti abbiamo gustato. 

Partiamo dall'inizio... 
Poco più che ventunenne Luisa sposa Annibale Spagnoli. I due rilevano una drogheria e, subito dopo, cominciano a produrre confetti. 


Dal loro matrimonio nascono tre figli: Mario, Armando e Aldo. Nel 1907, insieme a Francesco Buitoni e Leone Ascoli, apre una piccola azienda dolciaria con sede nel centro storico di Perugia, la Perugina, con quindici dipendenti. 

Con lo scoppio del primo conflitto mondiale a mandar avanti la fabbrica rimane solo la signora Spagnoli con i figli Mario e Aldo. 

Alla fine della Prima Guerra mondiale la Perugina è già una manifattura con più di cento dipendenti. Durante la prima guerra mondiale, quando gli uomini finiscono al fronte.

Luisa resta nella fabbrica di Fontivegge, in provincia di Perugia, con le sue dipendenti. Anziché chiudere, le addestra a svolgere i lavori maschili e crea per loro un asilo nido presso lo stabilimento, il primo mai pensato.

Promuove per le operaie momenti di formazione scolastica, riconosce il diritto all’allattamento e il congedo retribuito di maternità. 

Nel 1923 Annibale Spagnoli si ritira dall'azienda a causa di attriti interni. Si data qui l'inizio della storia d'amore tra Luisa e Giovanni Buitoni, figlio del socio Francesco. 

Luisa e Giovanni



Luisa ha 46 anni si innamora di Giovanni Buitoni, di 14 anni più giovane, e, incurante dei pettegolezzi, si separò dal marito. 

Poche le testimonianze e i ricordi delle persone più vicine alla coppia che parlano di un legame profondo ma riservato. 

I due rimarranno assieme fino alla morte prematura di Luisa nel 1935 ma non andranno mai a vivere insieme. In fondo, è anche grazie la loro storia d’amore che il Bacio Perugina, il famoso cioccolatino, è diventato un marchio. 


Infatti, la Spagnoli dapprima lo chiamò “cazzotto”, ma dopo che Giovanni lo assaggiò, dichiarando di esserne lusingato, si decise di chiamarlo “bacio”. 

Per contenere i costi di produzione, Luisa si mette a impastare la granella di nocciola, residuo di tante lavorazioni, con una nocciola ricoperta di cioccolato fondente. 


Nasce così il “Cazzotto”, dalla forma simile alla nocca di una mano, poi ribattezzato “Bacio” da Giovanni, che cercava un nome più accattivante. 

Non sarà l’unica innovazione di Luisa: al Bacio fa seguire la Banana, e nel 1926 la Rossana, la caramella rossa che deve il suo nome all’amata di Cyrano de Bergerac. 


L'intuizione di Giovanni del cambio del nome derivò da una sua considerazione: Come avrebbe potuto un cliente entrare in un negozio e chiedere, magari ad una graziosa venditrice, “Per favore, un cazzotto?”. 

Persino la sua forma viene modificata a ricordare, secondo alcuni, un piccolo seno. 

Ma la vera svolta nella storia dei “Baci” arriva grazie a Federico Seneca, pittore, grafico, pubblicitario e direttore artistico della Perugina negli anni Venti. Seneca inventa la coppia di amanti su sfondo blu, ispirandosi al celebre Bacio di Hayez. 


A dispetto dell’opera più nota, Seneca sceglie di modificare la posizione assunta dalla figura femminile inducendo un senso di maggiore intimità e complicità nella coppia cristallizzandola in un bacio imperituro.

Sapete come sono nate le frasi nei famosi Baci Perugina? Sicuramente molte volte ve lo sarete chiesti, leggendo e spulciando tra i vari bigliettini. 

La storia delle frasi nei famosi cioccolatini è legata proprio alla relazione tra Luisa Spagnoli e Giovanni Buitoni. 

Si dice che Buitoni e Spagnoli scambiassero romantici bigliettini che nascondevano attorno ai cioccolatini prodotti dall’azienda della Perugina. 

Proprio da questa leggenda pare sia nata l’idea di inserire dei messaggi romantici all’interno dei Baci Perugina. 

Più realisticamente l’idea fu importata dall’America in Italia proprio da Buitoni. All’inizio però non si trattava di frasi romantiche, sembra infatti che il primo messaggio stampato fosse “meglio un bacio oggi che una gallina domani” firmata Seneca, come il filosofo latino, in modo da generare confusione. 

E così fu, visto che molti consumatori scrissero lettere di protesta per aver attribuito tale massima al sommo filosofo.  

Altre frasi furono ugualmente provocatorie "se puoi bacia la padrona e non la serva" oppure "un bacio senza barba è una zuppa senza sale ".

I primi bigliettini d’amore furono introdotti solo negli anni ’30 da Federico Seneca, che all’epoca era direttore artistico della Perugina. 

La consapevolezza di combattere una battaglia a nome delle altre, il desiderio di essere un modello ispiratore Luisa non li ha mai sentiti. 

Luisa

Si è “limitata” a guidare un’azienda quando le mogli erano praticamente sotto la tutela giuridica dei mariti, a entrare in un consiglio di amministrazione quando mai prima in Italia era successo.

Ad assecondare una passione extraconiugale quando divorziare era impensabile. Una ribelle involontaria, forse non del tutto inconsapevole. 

Celebre la sua frase: “la capacità di immaginare quello che ancora non c’è, questo fa la differenza”. 

Fu una delle prime donne a tutelare i diritti delle donne lavoratrici e considerando che ancora oggi molte donne sono costrette a lasciare il lavoro perché non tutelate, credo faccia riflettere molto. 

" Le persone starebbero meglio la mattina se ricevessero un bacio sul naso"
Lucy van Pelt, Peanuts

Luisa Spagnoli
(Perugia, 30 ottobre 1877 – Parigi, 21 settembre 1935)



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